In Cilento la Cystoseira cresce rigogliosa!

Una macro di un dischetto d'argilla in cui si può apprezzare quanto i talli di Cystoseira siano cresciuti rispetto al monitoraggio precede

Si percepiva una certa inquietudine a bordo, ecco il motivo di quella velata frenesia nel preparare l’attrezzatura per scendere in acqua.

Il team, già affiatato dalle precedenti attività nella zona, si era immerso in quello stesso luogo ormai due mesi prima. Anche questa volta la missione è controllare che le piccole alghe brune cresciute nel laboratorio di algologia dell’Università di Trieste stiano bene.

La leggera impazienza che stavolta li accompagnava nasceva in realtà dalle parole pronunciate dal contatto locale poco prima di mollare le cime dal porto di Agropoli.

Dopo l’ultimo controllo, a luglio, sembrava proprio che il mare non fosse stato clemente lungo la costa dell’Area Marina Protetta Santa Maria di Castellabate.

Pare si siano susseguite una serie di mareggiate, di quelle che solitamente preannunciano l’arrivo della stagione autunnale, proprio lì dove l’outplanting ha avuto luogo.

È sotto un inusuale sole cocente, anche considerando di essere al sud Italia a settembre, che la nostra squadra di subacquei è pronta a scoprire le condizioni in cui versano le piastrelle calate a inizio estate.

Attaccate a quei supporti ci sono gli sforzi di mesi di lavoro, sia nel laboratorio che sul campo, oltre che le speranza di ripristinare la foresta marina a nord di Punta Licosa.

L’acqua è talmente cristallina che non si fatica a vedere i primi piastroni contrastare con il fondale più scuro.

Il primo a tuffarsi è Saul, che raggiunge dopo pochi secondi i sei metri di profondità, la quota stabilita per l’impianto della Cystoseira crinitophylla e corniculata sui dischetti di argilla.

Un stella marina (Echinaster sepositus) si arrampica sopra una piastra di cemento
Un sommozzatore Shoreline scende per controllare il primo sito di trapianto
I membri del team di monitoraggio effettuano il debriefing dopo la prima immersione
I divers di avvicinano alla prima piastra contenente la Cystoseira posizionata a Giugno 2023

Il sollievo per gli altri membri della squadra arriva non appena abbastanza vicini al primo subacqueo, già intento a maneggiare la fotocamera. Entrambe le prime strutture di metallo visibili sono ancora ben salde alle piastre, nelle stesse posizioni dove le avevano calate mesi prima!

Plantule di Cystoseira a 3 mesi dall'impianto
Plantule di Cystoseira a tre mesi dall'impianto

Il timore che le onde delle tempeste più imponenti avessero potuto scalzare le lastre di cemento a cui le alghe erano state fissate si è dunque dipanato quasi immediatamente, e dopo un rapido scambio di gesti per stabilire il da farsi, ognuno prosegue con il suo compito.

Il monitoraggio a tre mesi dall’outplanting non ha infatti solo l’obiettivo di controllare che la Cystoseira stia crescendo come preventivato. Anche se ora si può supporre che le migliaia plantule innestate sul fondale del Parco Nazionale del Cilento siano salve, occorre esserne certi.

Il compito iniziale è proprio quello di controllare tutte le stazioni, in modo da essere sicuri che ognuna delle quindici piastre di cemento non abbia subito danni. Trovare, fotografare e misurare i talli presenti sui dischetti di argilla, a loro volta momentaneamente fissati con un telaio metallico alle piastre, è l’obiettivo dei primi giorni di lavoro.

Una dopo l’altra, sei teste incappucciate emergono dalla superfice increspata del mare,
assieme a loro, gli ultimi campioni e il resto dell’attrezzatura vengono issati nuovamente a bordo

Per la squadra dei ricercatori di Shoreline e quelli dell’Università di Napoli Parthenope riunita di nuovo sul gommone il verdetto è unanime, i piccoli talli di Cystoseira trapiantati non solo stanno bene, ma stanno continuando a crescere come previsto!

Ora non resta che quantificare altri parametri ambientali per ogni stazione: un rapido cambio delle bombole e si torna sott’acqua. Il visual census, i grattaggi, le sorbonate e un esperimento di fissaggio alternativo li terranno occupati ancora per qualche giorno.

Un altro successo targato REEForest si è concluso, e gli obiettivi del progetto sono raggiunti, almeno fino al prossimo monitoraggio!