É on-line il nuovo portale ECOAdS (ECOlogical observing system in the Adriatic Sea), sviluppato nell’ambito del progetto Interreg Italia-Croazia ECOSS. L’obiettivo principale di ECOSS è quello, infatti, di stabilire una rete condivisa tra Italia e Croazia di osservazioni ecologiche e oceanografiche, al fine di promuovere la biodiversità. A tal proposito, ECOSS è stato implementato in 6 diversi siti Natura 2000, distribuiti lungo la costa adriatica che, da nord a sud, ha visto la partecipazione di luoghi quali le trezze San Pietro e Bardelli (ZSC IT3330009) e le tegnùe di Chioggia (ZSC IT3250047), al largo rispettivamente della costa del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, il Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po con i suoi due siti (ZSC IT3270017 Delta del Po: tratto terminale e delta veneto e ZPS IT3270023 Delta del Po), Cres-Lošinj (SIC HR3000161), Viški akvatorij (SIC HR3000469) e Malostonski zaljev (SIC HR4000015).

Capofila del progetto ECOSS è il CNR ISMAR di Venezia, portavoce non solo degli aspetti tecnici e scientifici, ma anche del coinvolgimento dei portatori di interesse locali e dello sviluppo di un processo di public engagement volto all’allineamento tra i risultati del progetto stesso con i valori, i bisogni e le aspettative della società. Inoltre, per la prima volta nel bacino Adriatico, è stata applicata una visiona olistica della salute dell’ecosistema marino, alla base della Marine Strategy Framework Directive (MSFD) , la principale direttiva europea in termini di mare. In aggiunta, questa visione globale è stata messa in relazione con l’approccio tradizionale della conservazione della natura, sottolineando le interconnessioni e le sinergie tra la MSFD e le direttive Habitat e Uccelli, alla base della rete ecologica europea Natura 2000.

Riguardo al portale ECOAdS, questo è stato costruito secondo i principi dell’open science, rendendo accessibili i risultati del progetto e facilitandone l’uso e la trasferibilità. All’interno del portale, diverse sezioni sono dedicate ai siti Natura 2000 considerati nel progetto, in cui sono state raccolte informazioni biologiche ed ecologiche grazie anche all’integrazione di svariati data portal. Inoltre, sono stati riportati i modelli concettuali, sviluppati nell’ambito di ECOSS, sulle specie target e sui processi ecologici propri a ciascun sito. In sostanza, si tratta di modelli concettuali schematici che semplificano i più importanti aspetti socio-ecologici collegati alla gestione dei siti Natura 2000, mettendoli in relazione con le osservazioni ecologiche ed oceanografiche del sistema ECOAdS. Nello specifico, ECOAdS integra i programmi di ricerca e monitoraggio già esistenti nelle aree di pertinenza del progetto ECOSS, con le strategie di conservazione del bacino Adriatico. In particolare, ECOAdS incorpora: il programma LTER Italy (Long-Term Ecological Research Network), che conta 25 siti terrestri, d’acqua dolce, di acque di transizione e marine, sui quali si conducono ricerche ecologiche su scala pluridecennale; il network Natura2000, la più importante rete ecologica europea di aree naturali tutelate; i Fixed-point observing systems, una serie di piloni, boe, mareografi e piattaforme oceanografiche che operano a varie scale spaziali e temporali fornendo un monitoraggio degli ambienti marini costieri e offshore.

Oltre al CNR ISMAR di Venezia, hanno partecipato al progetto ECOSS altri 9 partner italiani e croati, tra cui l’Istituto Nazionale italiano di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS), ARPA Emilia-Romagna (ARPAE), l’Istituto croato di Oceanografia e Pesca (IZOR), il Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po, l’Istituto pubblico per la gestione delle aree naturali protette di Spalato e Dalmazia “Sea and Karst”, l’Ente gestore delle aree naturali protette della regione Dubrovnik-Neretva (PIDNC), l’Università Ca’ Foscari di Venezia, il Blue World Institute e infine Shoreline. L’ultimo meeting di progetto è avvenuto il 18 e 19 giugno 2021, dove i partner hanno presentato i rispettivi risultati e dove sono state poste le basi per collaborazioni future e nuove prospettive, anche attraverso gli ospiti che hanno illustrato i numerosi progetti Interreg Italia-Croazia in corso.

L’essere parte di questo network ha rappresentato per Shoreline una preziosa occasione per collaborare con ricercatori, tecnici e gestori di aree protette e partecipare così alla consolidazione degli strumenti di ricerca e monitoraggio in ambito marino, utili ad affrontare gli importanti cambiamenti globali che riguarderanno l’area mediterranea nel prossimo futuro.