- studio su campioni di acque reflue provenienti da insediamenti industriali e da un presidio sanitario (in collaborazione con Hydrotech)
- campagna di monitoraggio trans stagionale effettuata al largo, in prossimità di diffusori di reflui a mare ed in prossimità dell’uscita di piccoli corsi d’acqua che possono veicolare composti pericolosi ed impattanti (collaborazione tecnico-scientifica con l’AMP di Miramare, tramite WWF Oasi srl); tra le vari ecose si è provveduto a intercalibrare il sensore ottico di clorofilla con le colture algali presenti in laboratorio, intercalibrando i 2 sistemi
- Sperimentazione per mettere a punto strumenti per processare un elevato numero di campioni in un tempo relativamente breve, pensando anche ad una futura automatizzazione. Infatti, è stata proprio la constatazione dell’eccessiva specificità, la complessità d’uso ed il costo, in molti casi elevato, dei sensori in commercio che ci ha portato a sondare metodi alternativi, tra cui:
- Lettura rapida e simultanea di un numero elevato di campioni per test di inibizione della crescita algale (Tecan);
- Lettura rapida per test di inibizione della crescita algale su sistema miniaturizzato e portatile (Turbidimetro).
- Rilevazione del consumo di glucosio nelle alghe (metodo enzimatico);
- Esposizione e lettura attività natatoria crostacei (nuoto e fototattismo);
- Lettura veloce tramite real-time PCR su tessuto di pesce (non sufficientemente discriminatorio);
- Visualizzazione dell’interferenza al modo di riproduzione ordinata dell’alga Merismopedia sp., con incluso supporto per esposizione e lettura veloce in microscopia (device non interferente);
- Valutazione visiva, mediane induzione di un campo magnetico della inibizione alla migrazione per batteri magnetotattici;
- Intercalibrazione tra un sensore a biofilm batterico (biosensore esistente, ma applicazione innovativa) e gli end point dei precursori di biosensori nel progetto WIS (test con reference);
- Messi a punto 3 prototipi di sistemi per la rilevazione del livello di stress di bioindicatori: un primo funzionante con un alga unicellulare, un secondo con un microrganismo planctonico, un terzo con batteri magnetotattici. I segnali in uscita da primi sistemi prototipo realizzati da Shoreline e NUVON, sono quindi stati condizionati da NUVON in modo da renderli rilevabili con una scheda di acquisizione, conversione, condizionamento e comunicazione digitale. Su questi si continuerà a lavorare al fine di amplificare i segnali già validi e discriminanti, ma molto sensibili; infatti quanto realizzato ha già un buon livello di ripetibilità nelle risposte in laboratorio, pur in presenza di alcuni elementi di criticità legati alla struttura ed alla realizzazione dei prototipi, ma non ha validazione significativa in situ, se non nelle simulazioni di ambienti esterni nei mesocosmi di laboratorio;
- Risultato trasversale è stato quello che nei laboratori di Shoreline c’è stato un aumento del know how in campo dell’informatica ed elettronica per tutte quelle parti che prevedevano l’interfacciamento agli strumenti di lettura;
- Messi a punto a livello digitale (formule finali) sistemi di contenimento dei batteri magnetotattici senza disturbi, fenomeni di contorno ed interferenze legate alla struttura del dispositivo; grazie a potenti calcolatori ed all’expertize accademico (UNiv Ts Pricl-Fermeglia); attività molto vicina alle attività di industrializzazione;
- Ultimo ma non ultimo è stata ampliato il laboratorio dotandosi di una stanza nuova per la gestione dei campioni di reflui, dotata di scansie, di un nuovo bancone e dotandosi di una cappa per l’aspirazione degli odori, in particolar in caso di utilizzo del forno per essicamento e la loro eventuale manipolazione. Poi si è provveduto all’ampliamento degli spazi destinati alla stabulazione, con la riqualificazione della stanza di per le colture algali e l’allevamento di microorganismi. Sul piano logistico si è poi deciso di di ampliare gli spazi di simulazione allestendo una serie di vasche sperimentali (anche definibili come mesocosmi naturali simulati).
In merito al rapporto con NUVON il metodo è stato quello di aver condiviso le tipologie di piste di ricerca da portare avanti con il partner congiunto decidendo di volta in volta il tipo di letture che era possibile effettuare; da quella in continuo o quella a campionatura ravvicinata, con misura quantitativa, ci si è orientati a misure di tipo qualitativo con valutazione on-off dell’effetto sulla componente vivente. Per questo tipo di decisioni come per altre sono sempre state effetuate significative riunioni circa periodiche per rileggere e rivedere assieme a NUVON i risultati delle fasi precedenti (step by step).
Criticità da rilevare è che non si è giunti ad una maturità avanzata dei prototipi, allo stato attuale di sviluppo, in grado di garantire l’effettuazione di prove in un ambiente severo, verificandone la replicabilità ed affidabilità sul medio e lungo periodo, ma le prove effettuate prefigurano scenari interessanti.