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26/07/2021

E chi l’ha detto che chi viaggia per lavoro sono solo le businesswomen o i businessmen? Se devi riforestare tratti di costa ligure e ti occupi di macroalghe, hai buone probabilità di visitare le Cinque Terre. In realtà anche se ti occupi di prodotti etici per capelli hai le stesse chances, a patto però di sostenere il progetto ROC-POP LIFE. E di partire da Trieste alle 23 per arrivare a Monterosso alle 5.30, dormire un paio d’ore nel van a noleggio, mentre i tuoi colleghi e le tue colleghe fanno un sopralluogo giù in spiaggia per capire come muoversi di lì a qualche ora.

Eccoli svelati, dunque, i primi indizi di questa trasferta ligure che i nostri biologi e le ricercatrici dell’Università di Trieste stanno compiendo, per portare a termine un’azione di restoration di Ericaria amentacea. Cosa centrano i prodotti per capelli? Beh, c’è questa azienda con sede a Parma che ha finanziato l’attività di ripristino che si svolgerà oggi e domani all’interno dell’Area Marina Protetta Cinque Terre e per la quale la cura e l’attenzione verso l’ambiente fanno parte, a tutti i livelli, del processo creativo e produttivo. Loro si chiamano Davines e hanno saputo di ROC-POP Life attraverso i social, quando erano alla ricerca di un progetto ambientale da sponsorizzare. Da qui, riunione (online) dopo riunione, insieme con Mattia Tassi di Davines, abbiamo costruito l’attività di ripristino che avrà luogo durante questi due giorni.

In piedi, Saul Ciriaco (sx) e Mattia Tassi (dx) durante il briefing di stamattina a Monterosso.

Ma la squadra è numerosa e mica ci siamo solo noi. Innanzitutto, è il gruppo dell’Università di Trieste a coordinare e supervisionare le attività scientifiche, il gotha della restoration in termini di foreste marine, in collaborazione con l’Università di Genova e le ricercatrici e i ricercatori del DiSTAV. Insieme, questi due team, capitanati rispettivamente da Annalisa Falace e Mariachiara Chiantore, stanno ottenendo importanti risultati [1] [2] [3] [4] [5]. Inoltre, la tecnica messa a punto dal gruppo di ricerca prevede l’installazione dei supporti con i piccoli talli di alghe, direttamente sul substrato roccioso. Ma come fare? Ecco che ci vengono in aiuto le competenze di Enrico Agostini di Nemo Italia e la conoscenza del territorio del personale del Parco Nazionale delle Cinque Terre.

Ma poi, alla fine, il “lavoro sporco” chi lo fa? Naturalmente noi non ci tiriamo indietro! Dicevamo, all’inizio, che qualcuno la trasferta se l’è fatta davvero, guidando tutta la notte per arrivare a Monterosso all’alba ed essere pronti per cominciare le operazioni stamattina di buon ora. Infatti, i nostri Saul Ciriaco e Marco Segarich stanno coordinando le attività sul campo, insieme a Marina Srijemsi e Laura Agostini dell’Università di Trieste.

Come andrà a finire? Domani il racconto della seconda parte di questa trasferta!

Foto e video di Marco Segarich