Eccolo pubblicato l’articolo preparato per MDPI https://www.mdpi.com/1064986.

Si tratta della nota sull’avvistamento di un particolare comportamento alimentare della medusa Drymonema dalmatinum; si tratta di una specie piuttosto rara che raggiunge dimensioni davvero notevoli, osservata e ripresa dai nostri ricercatori al largo dell’AMP Miramare, a giugno 2020, mentre predava ben due polmoni di mare “avvinghiandoli” tra le sue “braccia”.

La letteratura scientifica indica come sue abituali prede le piccole Aurelia aurita; ebbene, questa novità sulle abitudini alimentari di Drymonema rende plausibile l’ipotesi che, all’aumentare di Rhizostoma, ci potrà essere una maggior probabilità di incontrare anche la prima; ipotesi peraltro già avanzata in un precedente lavoro (Malej 2014), in cui si era ipotizzato che l’aumentata presenza di Aurelia avrebbe potuto aumentare le probabilità di avvistamenti di Drymonema.

Ricordiamoci che la proliferazione delle meduse e degli organismi gelatinosi come gli ctenofori, nei mari in generale ma anche nell’Alto Adriatico, è tendenzialmente imputabile alle modificazioni indotte dall’uomo sull’ecosistema marino, e in particolare alla sovrapesca che, diminuendo le specie ittiche, crea un ambiente favorevole alla proliferazione delle meduse che trovano meno predatori e più cibo (plancton) di cui nutrirsi.